Fabrizio Fogliato (a cura di) LUIGI SCATTINI INFERNO E PARADISO – In uscita nelle librerie
BLUE NUDE (1977) di Luigi Scattini
Il film, poco amato dalla critica dell’epoca, e subito tolto dalla sale per le vicissitudini finanziarie e legali della Euro International, si presenta a metà strada tra la ballata folk di stampo melodrammatico e il dramma urbano a tinte forti di matrice scorsesiana. A mescolare i due registri contribuisce ampiamente la colonna sonora di Piero Umilani capace di creare una tensione costante (sia emotiva che drammatica) fatta di brani di jazz innovativo e moderno – costruendo una vera e propria scala di suoni e strumenti – ben amalgamato con ballate dall’impronta country e folk che sottolineano il peregrinare per strade oscure e dimenticate di New York da parte del protagonista, o il suo incedere fiero nella zona di Times Square tra luci e cartelloni pubblicitari.
Inutile negare l’apparentamento del film – e anche qualcosa di più – con Taxi driver (1976) uscito un anno prima e vero padre putativo di questo film che al suo interno cerca di ricostruire il sogno americano dell’emigrante facendo riferimento a modelli vincenti come Al Pacino, Robert De Niro e, soprattutto, Sylvester Stallone, di cui sembra ripercorrere gli esordi artistici a partire dall’hard di Italian stallion (1970) di Morton Lewis. Volti noti, quelli degli italo-americani di successo, in cui si riflette lo sguardo illuso di Rocco Spinone, quando alza gli occhi verso le insegne su cui campeggiano i loro nomi o, quando, nel chiuso del suo appartamento, rivolge loro – sui manifesti appesi di Rocky e Serpico – l’ultimo sguardo prima di buttarsi sul letto stremato dopo l’ennesima giornata trascorsa a rincorrere un sogno che non c’è.
di Fabrizio Fogliato
Per saperne di più…
LUIGI SCATTINI
Inferno e paradiso
a cura di Fabrizio Fogliato – € 15.00 * Pagg. 250
Edizioni IL FOGLIO LETTERARIO – http://www.ilfoglioletterario.it/Catalogo_Cinema_Inferno_e_paradiso.htm
Un’indagine, sotto forma di viaggio, all’interno dell’opera di uno dei cineasti più interessanti e poco indagati del cinema degli anni settanta. Uno studio su un modo diverso di intendere il mondo-movie e sulla genesi del filone esotico-erotico. Luigi Scattini ha ideato e realizzato un film epocale come Svezia inferno e paradiso e ha fornito al grande musicista Piero Umilani la possibilitá di esprimere tutto il suo talento attraverso le colonne sonore da lui composte. Luigi Scattini ha lavorato con mostri sacri del calibro di Buster Keaton, ha portato nel cinema italiano l’esuberante Jayne Mansfield, ha condotto regie al fianco di star internazionali come Robert Taylor e Anita Ekberg, ha fatto entrare nell’immaginario collettivo dell’epoca il corpo vellutato di Zeudi Araya, ha indagato – primo fra tutti – il mondo del cinema a luci rosse ai suoi albori. Ma Luigi Scattini é stato anche colui che ha curato il doppiaggio dei più importanti film internazionali degli ultimi decenni e, all’inizio della sua carriera, é stato un fine e raffinato documentarista riconosciuto e pluripremiato a livello mondiale. Questo volume collettivo, oltre a proporre l’analisi completa della sua opera, attraverso saggi, interviste, immagini inedite e testimonianze si propone di fornire uno studio approfondito e imparziale su un autore sorprendente e originale a cui si devono alcune delle pagine più incisive della storia e del costume del cinema italiano.