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Fabrizio Fogliato

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ITALIA: ULTIMO ATTO – L’ALTRO CINEMA ITALIANO. Vol 1 – Da Alessandro Blasetti a Massimo Pirri (prefazione di Davide Pulici)

Rassegna Stampa – Febbraio 2016

Italia: Ultimo Atto. L’altro cinema italiano per quanto ci riguarda, è uno dei testi più importanti pubblicati lo scorso anno in Italia.

Lo è soprattutto per la sua trasversalità e la sua capacità di mettere in ordine il caos che permea una storia del cinema italiano che in pochi conoscono e che in molti giudicano (a torto) non degna di interesse”. (MEDIACRITICA.IT)

ITALIA: ULTIMO ATTO – L’ALTRO CINEMA ITALIANO. Vol 1 – Da Alessandro Blasetti a Massimo Pirri (prefazione di Davide Pulici)

Intervista all’autore Fabrizio Fogliato

a cura di Gabriele Baldaccini – 10 Febbraio 2016

 

La prestigiosa testata afferma:

“Italia: Ultimo Atto. L’altro cinema italiano per quanto ci riguarda, è uno dei testi più importanti pubblicati lo scorso anno in Italia.

Lo è soprattutto per la sua trasversalità e la sua capacità di mettere in ordine il caos che permea una storia del cinema italiano che in pochi conoscono e che in molti giudicano (a torto) non degna di interesse”.

Leggi l’intervista integrale

BLUE NUDE (1977) di Luigi Scattini

Fabrizio Fogliato (a cura di) LUIGI SCATTINI INFERNO E PARADISO – In uscita nelle librerie

 

BLUE NUDE (1977) di Luigi Scattini

Il film, poco amato dalla critica dell’epoca, e subito tolto dalla sale per le vicissitudini finanziarie e legali della Euro International, si presenta a metà strada tra la ballata folk di stampo melodrammatico e il dramma urbano a tinte forti di matrice scorsesiana. A mescolare i due registri contribuisce ampiamente la colonna sonora di Piero Umilani capace di creare una tensione costante (sia emotiva che drammatica) fatta di brani di jazz innovativo e moderno – costruendo una vera e propria scala di suoni e strumenti – ben amalgamato con ballate dall’impronta country e folk che sottolineano il peregrinare per strade oscure e dimenticate di New York da parte del protagonista, o il suo incedere fiero nella zona di Times Square tra luci e cartelloni pubblicitari.

TOP SENSATION (1969) di Ottavio Alessi

In ITALIA: ULTIMO ATTO – L’ALTRO CINEMA ITALIANO. Vol 1 – Da Alessandro Blasetti a Massimo Pirri

 

Il mare in Top sensation è un non-luogo, uno spazio aperto, immenso, privo di confini necessario per definire uno sguardo “pornografico” sulla vicenda: non tanto per il cospicuo materiale erotico presente nel film , quanto per impedire allo spettatore di volgere lo sguardo altrove di cercare una via di fuga impossibile – così come è negata ai personaggi della vicenda. Quello che sopravvive, prima di tutto a se stesso, sullo yacht è un coacervo di vipere tenuto assieme dal vizio e dall’avidità che, con il suo comportamento, persuade e contamina i due contadini dell’isola che gìà di per se non sono esenti da colpe. Ecco dunque materializzarsi quella “regola del gioco” che lega ricchi e poveri (senza distinzione di classe) attorno alla cupidigia e alla lussuria, in cui emergono gli aspetti più crudeli (attraverso il dialogo) delle differenze di classe e in cui la violenza e il cinismo sono armi spuntate messe in mano a fantasmi della società.

Presentazione Italia: Ultimo Atto – Como 06022016

IL FESTIVAL DEL CINEMA ITALIANO CELEBRA MASSIMO PIRRI

 

Il giorno Sabato 06 Febbraio 2016 alle ore 17.30 c/o IL CINEMA ASTRA di COMO ci sarà la presentazione del Libro “Italia: ultimo atto. L’altro cinema Italiano – da Alessandro Blasetti a Massimo Pirri” di Fabrizio Fogliato.

Seguirà la proiezione-evento di “Italia: Ultimo atto?” (1977) di Massimo Pirri

Ferruccio (Luc Merenda), insegnante e caporeparto di un’officina; Bruno (Andrea Franchetti), delinquente comune convertitosi alla lotta politica armata; Mara (Marcella Michelangeli), di estrazione borghese, sono tre terroristi cui, nei piani della loro organizzazione spettava il compito di uccidere il ministro degli Interni. Giudicando però che nell’attuale situazione del nostro paese l’attentato farebbe il gioco della reazione, i capi decidono di differirlo. Trasgredendo ai loro ordini, Ferruccio e i suoi due compagni lo portano ugualmente a termine. Durante l’azione omicida di cui restano vittime, oltre al ministro, anche gli uomini della sua scorta, Bruno muore. Mentre nel paese, in preda al caos, si scatena la repressione, Ferruccio e Mara si rifugiano in un covo dell’organizzazione, dove finiscono per uccidersi a vicenda.

A seguire l’intero programma del festival e i link per contatti e prenotazioni

LUIGI SCATTINI INFERNO E PARADISO (a cura di) Fabrizio Fogliato – A GENNAIO in tutte le librerie

SVEZIA INFERNO E PARADISO (1968)

 

Aggiungendo elementi, quindi, ci si accorge che dietro l’apparente scelta (e tesi) di fondo di Svezia inferno e paradiso, si nasconde una complessità strutturale fatta sia della capacità del regista di muoversi con la macchina da presa e di individuare gli elementi più urgenti e controversi, sia della polemica (espressa dal commento) circostanziata e analitica (mai qualunquista, a tratti, moralista) all’interno di un discorso per immagini serio e rigoroso, puntuale e informato, mostrato allo spettatore con spietata e agghiacciante freddezza con l’intento biunivoco di affascinare e atterrire. Luigi Scattini, soprattutto in materia sessuale, dipinge un mondo (rispecchiando le notizie del reportage di Enrico Altavilla) in cui nulla è come sembra. Un mondo e una sfera dei rapporti sessuali, dove arbitrio e libertà non hanno distinzione, dove il superamento di ogni proibizione ha condotto alla sterilità sentimentale e all’aridità emotiva, e dove la trasgressione – tanto quella sessuale che quella della droga – ha perso ogni valore per diventare abitudine, portando così ad un consumo meccanico dei rapporti umani e all’emergere di una inspiegabile nausea quotidiana per l’esistenza.

UNA FOGLIA DI INSALATA E UN CHICCO DI RISO – RICORDANDO MIA MADRE

IL LIBRO DI PIETRO CAVARA

Il ricordo intenso e appassionato di una grande madre da parte di un figlio che assembla moti ragionati dell’animo e inevitabili sensi di colpa. Scritto a brevissima distanza dalla sua dipartita nell’intento di voler ricordare, di mantenere intatte le emozioni. Uno stralcio di vita orfana dove il ricordo della donna è fonte di analisi introspettiva, di perlustrazione del senso materno, di ricerca esasperata di una fede che non c’è.

L’AMORE POVERO [I PIACERI PROIBITI- 1963] di Raffaele Andreassi

In ITALIA: ULTIMO ATTO – L’ALTRO CINEMA ITALIANO. Vol 1 – Da Alessandro Blasetti a Massimo Pirri

 

Raffaele Andreassi con L’amore povero evita, indulgenza, retorica e compiacimento – ma anche ipocrisia e moralismo – restituendo allo spettatore tutto lo squallore e l’umanità di un microcosmo – paradigma che abbraccia tutte le classi sociali e che non fa distinzione né di censo né di ruolo. Nel film, interpretato ma sarebbe meglio dire vissuto da “professioniste,” si avverte nel loro agire, nelle loro espressioni e nel loro relazionarsi al “cliente” tutta la tensione recitativa di un’intensa sensibilità nel ricoprire il ruolo di immagine (cioè di donna ideale e temporanea). Colpisce l’affidarsi del film ad immagini che altro non sono che fatti raccontati attraverso la frammentarietà del reale (con grande anticipo sui tempi Andreassi è consapevole che la realtà non è riproducibile nella sua totalità), in cui le parole scompaiono, i dialoghi sono laconici e frettolosi, mentre invece le immagini, puntando sulla verosimiglianza, restituiscono tutta l’amarezza, il dolore (e il ridicolo)  delle situazioni mostrate espellendo, ontologicamente, qualsivoglia aspetto erotico e/o pruriginoso.

Analisi del 2015

I folletti delle statistiche di WordPress.com hanno preparato un rapporto annuale 2015 per questo blog.

Ecco un estratto:

La sala concerti del teatro dell’opera di Sydney contiene 2.700 spettatori. Questo blog è stato visitato circa 22.000 volte in 2015. Se fosse un concerto al teatro dell’opera di Sydney, servirebbero circa 8 spettacoli con tutto esaurito per permettere a così tante persone di vederlo.

Clicca qui per vedere il rapporto completo.