Il rogo “sacro” dell’immoralità: il male antropologico di una comunità spaventata
Quello che appare nel film come la componente orrorifico-fantastica (legature notturne, graffi su braccia e gambe, la camminata a ragno in chiesa e la xenoglassia) nell’ottica di Rondi è solo la riproduzione “in soggettiva” della visione della comunità: Purificazione e il suo martirio sono (sin dal nome e dalla condizione psichica) il lavacro necessario per mondare una comunità corrotta e terrorizzata da un Male che lei stessa nutre e alimenta; motivo per cui Purif appare come il detonatore in grado di far saltare gli antichi e precari equilibri su cui si regge tale comunità.