Recensione di Marco Albanese – 21 Giugno 2014
Paolo Cavara è uno dei registi dimenticati dal mondo del cinema italiano. Scomparso prematuramente nel 1982, i suoi film, con la sola eccezione dei documentari celeberrimi firmati nei primi anni ’60 con Jacopetti e Prosperi (Mondo cane, La donna nel mondo), sono come scomparsi assieme a lui.
Se la televisione non li trasmette, l’home video è altrettanto colpevolmente “distratto”.
Quello di Paolo Cavara è diventato un cinema invisibile. Persino il suo film più stratificato e illuminante, L’occhio selvaggio, non è mai stato editato in Italia nè in vhs, nè in dvd e non è mai stato programmato da nessuna emittente televisiva.
Paolo Cavara è uno dei registi dimenticati dal mondo del cinema italiano.A rompere l’oblio che ha finito per avvolgere il suo nome nel corso degli ultimi trent’anni, è arrivato finalmente il critico e saggista Fabrizio Fogliato, che nel suo “Paolo Cavara. Gli occhi che raccontano il mondo”, restituisce al regista il posto che merita nel quadro del cinema italiano d’autore degli anni ’60 e ’70.
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