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ITALIA: ULTIMO ATTO – L’ALTRO CINEMA ITALIANO. Vol 1 – Da Alessandro Blasetti a Massimo Pirri (prefazione di Davide Pulici)

Rassegna Stampa – Luglio-Agosto 2015

Anche durante l’estate non accenna ad arrestarsi il grande successo di:

“Italia: ultimo atto. L’altro cinema italiano – Vol. 1

– Da Alessandro Blasetti a Massimo Pirri”

Da giugno disponibile anche in E-BOOK.

A seguire le recensioni del libro. Leggi Tutto

CÁLAMO (1975) di Massimo Pirri

Estratto del libro da ITALIA: ULTIMO ATTO – L’ALTRO CINEMA ITALIANO. Vol 1 – Da Alessandro Blasetti a Massimo Pirri

Cálamo è Vanità: il film è un road-movie spirituale che contrappone da un lato il dubbio e il libero arbitrio del seminarista e dall’altro il “gruppo” (=società) con le sue certezze fittizie (e materiali) e le sue ipocrisie. L’abito del film è quello del travestimento che lentamente disvela l’“Essere” di uomini e donne. In questo Massimo Pirri è diretto sin da subito, nel mostrare – già dalla prima sequenza del film  – lo scambio dei vestiti tra Riccardo e Stefania, nella sublimazione simbolica di un rapporto sessuale impossibile. In una società corrotta come è quella rappresentata nel film, il trasformismo non rappresenta l’eccezione bensì la norma. Lo dimostra il fatto che la tonaca da prete di Riccardo diventi oggetto di travestimento, maschera, gioco, persino dileggio da parte di tutti coloro che la toccano – escluso il suo legittimo proprietario. Riccardo, prete-bambino, nel film riveste (e incarna) questo duplice ruolo, agendo sulla sottile linea di demarcazione su cui si legge il libero arbitrio. Egli è un “povero Cristo” (nel senso letterale del termine) costretto – suo malgrado – a intraprendere una via crucis al termine della quale è prevista la redenzione ma è negata la resurrezione.

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ITALIA: ULTIMO ATTO – L’ALTRO CINEMA ITALIANO. Vol 1 – Da Alessandro Blasetti a Massimo Pirri

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ITALIA: ULTIMO ATTO – L’ALTRO CINEMA ITALIANO. Vol 1 – Da Alessandro Blasetti a Massimo Pirri (prefazione di Davide Pulici)

Rassegna Stampa – Aprile-Maggio 2015

Il grande successo che sta riscuotendo (uscito a fine aprile e già in ristampa) “Italia: ultimo atto. L’altro cinema italiano  – Vol. 1 – Da Alessandro Blasetti a Massimo Pirri”, è confermato dalle prime segnalazioni sul web, dagli attestati di validità e di preziosità del progetto da parte di prestigiose riviste di settore, nonché dalle numerose richieste di interviste all’autore.

Ecco qui un primo assaggio

ITALIA: ULTIMO ATTO – L’ALTRO CINEMA ITALIANO. Vol 1 – Da Alessandro Blasetti a Massimo Pirri

Estratto dal libro sul film LA RIVOLUZIONE SESSUALE (1968) di Riccardo Ghione

Questo film fa parte di quelle opere in cui Dario Argento (prima del suo esordio come regista) offre il suo contributo di sceneggiatore, mettendo già in evidenza sia i tratti inquietanti che quelli parodistici del suo pensiero cinematografico all’interno di una scrittura che ammicca più all’incubo e alla dimensione onirica che alla realtà. La regia di Riccardo Ghione (che co-sceneggia a partire da un suo soggetto ispirato al saggio omonimo di Wilhelm Reich) si allinea alla dimensione argentiana facendo diventare il film, una sorta di sogno-incubo lisergico e bizzarro, in cui – nonostante la linea che divide la cieca fedeltà al “maestro” dal dubbio e dal senso critico espresso nei confronti delle sue teorie, sia chiara sin da subito –  tutto appare poco definito, sospeso, persino ambiguo. I monoblocchi, attraverso cui si sviluppa il film costituiscono sequenze-chiave il cui contenuto si lega direttamente sia a quella che precede che a quella che segue.

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ITALIA: ULTIMO ATTO – L’ALTRO CINEMA ITALIANO. Vol 1 – Da Alessandro Blasetti a Massimo Pirri

Estratto dal libro sul film VORTICE (1953) di Raffaello Matarazzo

Vortice di Raffaello Matarazzo, sceneggiato dal regista con Aldo De Benedetti e Alessandro Continenza, pone all’attenzione dello spettatore tanto il matrimonio borghese, quanto l’arcaicità della tradizione. Il padre, all’inizio del film, tenta il suicidio per i debiti che ha accumulato affinchè la figlia non dovesse andare a lavorare. Scelta che, involontariamente, la condannerà ad un matrimonio borghese obbligato e non voluto. Basato sulla “proposta indecente” che prevede lo scambio tra matrimonio e denaro, in cui il primo serve ad estinguere i debiti di famiglia e ad impedire al padre di finire in carcere, il film – che non lesina temi audaci e improvvidi (nel finale c’è persino un tentativo di infanticidio) – vive sulla contrapposizione tra due donne, Elena Fanti (Silvana Pampanini) e Clara (Irene Papas), legate allo stesso uomo Luigi Moretti (Gianni Santuccio): una ne è la moglie obbligata, l’altra l’amante occasionale.

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ITALIA: ULTIMO ATTO – L’ALTRO CINEMA ITALIANO. Vol 1 – Da Alessandro Blasetti a Massimo Pirri

Estratto dal libro sul film LA PECCATRICE (1940) di Amleto Palermi

Il film viene girato nel 1938 contemporaneamente a L’ultima nemica di Umberto Barbaro e, dopo essere stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, viene distribuito a partire dal 3 settembre del 1940. Tanto per l’audacia dei temi trattati, quanto per l’ambientazione urbana e contemporanea, quanto per alcuni passaggi neorealistici, La peccatrice viene accolto con freddezza e suscita atteggiamenti controversi tanto da parte del pubblico che della critica. Certo è che, in epoca di censura fascista, viene da chiedersi come sia potuto essere distribuito un film che tutto in una volta mette in sequenza il mondo della prostituzione, il rapporto extra matrimoniale, il tentativo di suicidio e una visione della città e del progresso rappresentata come i tentacoli di una piovra pronti ad inghiottire chi non si dimostra all’altezza.

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ITALIA: ULTIMO ATTO – L’ALTRO CINEMA ITALIANO. Vol. 1 – Da Alessandro Blasetti a Massimo Pirri

Estratto del libro su LE SALAMANDRE (1969) di Alberto Cavallone

Le salamandre assume subito i toni di un affresco politico in cui il menage a trois è elemento puramente decorativo (dal punto di vista sentimentale) ed è elemento simbolico (dal punto di vista concettuale). I tre ruoli, infatti, appaiono perfettamente in linea con le volontà del regista: la fotografa, possessiva, spietata, dominante e bianca tiene alla catena la sua modella, schiava (inconsapevole), remissiva, riconoscente e nera, mentre lo psichiatra, elemento distonico, è la leva che mette in moto il processo di consapevolezza di Uta e, contemporaneamente, rappresenta il colonialista ipocrita che pensa solo a lavarsi la coscienza con la buona azione di turno. Non a caso è negli interni (l’abitacolo della vettura, il locale, l’appartamento nel finale) che la sua azione di “analisi” si fa più pregnante, quell’azione che Cavallone circoscrive in spazio oscuri e cavernosi, asfittici e claustrofobici in cui emerge la dimensione primitiva (e animale) dell’essere umano. L’azione dello psichiatra, poco alla volta fa emergere – in modo provocatorio – quella che secondo le tesi di Fanon appare come la naturale predisposizione alla sottomissione e al colonialismo del terzo mondo a cui dovrebbe corrispondere una sollevazione popolare, una rivolta che porti, attraverso la violenza, alla dovuta compensazione. […]

Per saperne di più

ITALIA: ULTIMO ATTO – L’ALTRO CINEMA ITALIANO. Vol. 1 – Da Alessandro Blasetti a Massimo Pirri – (Prefazione di Davide Pulici)

DA APRILE IN TUTTE LE LIBRERIE… REALI e VIRTUALI

Il “cittadino-medio”, quello che nel corso della storia italiana, diventa “spettatore” è qui identificato come guida. Il Virgilio di un “viaggio infernale” tra i serpenti di celluloide di un cinema e di una storia mai raccontati.

Documenti inediti, interviste e testimonianze di una “contro-storia” del Cinema Italiano. Un cinema italiano, nascosto, rimosso, sottaciuto e bandito che diventa cartina di tornasole del “Paese reale”.

E per la prima volta l’analisi completa della figura e del cinema di Massimo Pirri.

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