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IL QUINTO ELEMENTO: IL CINEMA DI FOLCO QUILICI

Il bambino e la natura

 

Folco Quilici è colui che è senza dubbio il più grande e conosciuto documentarista italiano; anche se questa definizione è limitante per un “viaggiatore” eclettico come il regista ferrarese. Un uomo che ha lavorato per il cinema e per la televisione, autore di saggi e biografie, e che ha ricoperto numerosi incarichi di responsabilità in ambito culturale. Quello che segue è un ritratto attraverso tre opere differenti (di cui una ripudiata), che diventano sintesi di uno “stile di vita”, in cui il cinema è materia prima da plasmare assecondando la naturalezza delle immagini da un lato, e modificando il punto di vista del regista dall’altro. I suo film dedicati al rapporto dell’essere umano con la natura sono molteplici e in taluni casi hanno ricevuto i giusti riconoscimenti internazionali: Sesto Continente (Premio Speciale alla Mostra del Cinema di Venezia del 1954), Ultimo Paradiso (Orso d’Argento al Festival di Berlino del 1956), Ti-koyo e il suo pescecane (Premio Unesco per la Cultura del 1961), Fratello Mare (Primo Premio al Festival Internazionale del Cinema Marino, Cartaghena, 1974). La lettura dell’universo di Folco Quilici, appare dunque poliedrica e sfaccettata, connaturata all’essenza di “essere viaggiatore”, in cui la macchina da presa, diventa protesi per riprendere, con discrezione e rispetto, quasi con timore, la natura e le sue bellezze. Al centro del suo fare cinema è sempre presente una forma di “disagio” latente di fronte alla magnificenza dello spettacolo naturale.

PAOLO CAVARA. GLI OCCHI CHE RACCONTANO IL MONDO a Cinemarcord

Sabato 24 Gennaio 2015 – Milano – ore 18

Presentazione del libro Paolo Cavara. Gli occhi che raccontano il mondo a Cinemarcord

Da questo assunto nasce l’idea di organizzare “CINEMARCORD”, LA PRIMA MOSTRA-MERCATO del COLLEZIONISMO e DELL’EDITORIA CINEMATOGRAFICA.

Grazie alla sinergia tra due solide realtà milanesi dedicate alla valorizzazione e alla riscoperta del cinema e dei suoi feticci (FERMOIMMAGINE, MUSEO DEL MANIFESTO CINEMATOGRAFICO e BLOODBUSTER, negozio e casa editrice specializzata in cinema di genere) collezionisti e appassionati del grande schermo avranno la possibilità di incontrarsi in una convention dove saranno presenti importanti operatori del settore.

Nella vasta sala espositiva del FERMOIMMAGINE troverano ospitalità numerosi stand con libri, colonne sonore, manifesti, action figure e memorabilia di ogni tipo; mentre nella sala incontri, nella stessa sede, si svolgeranno una serie di eventi con editori specializzati, critici cinematografici, attori e registi, associazioni e scuole di cinema, ecc. CINEMARCORD, infatti, vuole dare spazio anche a quei piccoli editori specializzati in cinema o che hanno un nutrito catalogo di opere dedicate alla Settima Arte

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PAOLO CAVARA.GLI OCCHI CHE RACCONTANO IL MONDO su CLOSE-UP.IT

Recensione a cura di Filippo Baracchi – 3 Gennaio 2015

Paolo Cavara, un autore nascosto. Bolognese, ecologista, antropologo, sempre alla ricerca di personaggi non convenzionali, particolarmente attento verso i perdenti, i sentimenti, i rapporti umani. I suoi occhi, abituati ad avventurarsi ed esplorare posti lontani, fin dai primi lavori, hanno raccontato il mondo attraverso quel genere nato negli anni Sessanta, il mondo movie(Mondo Cane, La donna nel mondo, Mondo Cane 2). Capace di sintetizzare finzione e documentario, bellezza e grandiosità della Natura, è stato sempre attento alle differenze e al dettaglio, che nelle sue opere ha elevato a simbolo, espressione peculiare della sua creazione artistica. Profondo conoscitore della modernità, e profondamente critico verso questa, ha intuito per primo la degenerazione socio-culturale italiana traducendola in immagini dal forte impatto visivo (il vecchio editore Rizzoli “si commosse” alla visione di un suo corto girato alla Rinascente di Roma).

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PAOLO CAVARA – RICORDO DI UN PADRE

A cura di Rita Cavallari – 24 Novembre 2014

 

Il 20 novembre alla biblioteca Villa Leopardi è stato presentato il libro di Pietro Cavara “Ricordo di un padre. Paolo Cavara, regista gentiluomo”. A seguire è stato proiettato il film I malamondo di cui Paolo Cavara ha effettuato la regia.
Doppia presentazione dunque. Da una parte il libro scritto dal figlio del regista che rievoca la figura di Paolo Cavara sotto il duplice aspetto di uomo di cinema e di padre. Dall’altra la materia viva del film, che oggi parla direttamente allo spettatore consegnandogli le immagini che il regista ha girato cinquanta anni fa. Perchè I malamondo è uscito sugli schermi nel 1964, esattamente mezzo secolo fa e ha un tema di scottante attualità: la crisi dei giovani.
Il regista Cavara conosce in questo momento una nuova attenzione. Oltre al libro di Pietro sono da poco usciti altri due libri su di lui: il saggio di Fabrizio Fogliato intitolato Paolo Cavara. Gli occhi che raccontano il mondo e un volume di Bompiani intitolato L’occhio selvaggio. E’ stato poi restaurato il film L’occhio selvaggio, uno dei più importanti di questo regista, ed è stato presentato, in questa nuova veste restaurata, al festival di Roma.

PAOLO CAVARA. GLI OCCHI CHE RACCONTANO IL MONDO su ALIAS

Articolo a cura di Fabio Francione – 15 Novembre 2014

 

For­tu­nate coin­ci­denze o tempi ormai maturi? Forse tutte e due le cose, hanno fatto sì che, nel giro di pochi mesi uscis­sero due libri su Gual­tiero Jaco­petti e Paolo Cavara, rispet­ti­va­mente di Ste­fano Loparco e di Fabri­zio Fogliato, dedi­cati a  due dei tre regi­sti dello scan­da­loso “Mondo Cane”, uscito all’inizio degli anni ’60 e che testi­mo­niano — da posi­zioni che offrono spunti, anche, di accesa discus­sione — il tratto comune per­corso con l’ideazione e la rea­liz­za­zione di quel leg­gen­da­rio film che generò tutta una ridda di ipo­tesi fino alla loro con­tro­versa sepa­ra­zione arti­stica.

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ROY MENARINI su PAOLO CAVARA. GLI OCCHI CHE RACCONTANO IL MONDO

Segnalazione e commento al libro sul blog di Roy Menarini – 08 Ottobre 2014

 

Estinguo un debito di alcuni mesi, citando due libri dedicati a Paolo Cavara, un cineasta di quelli che meritano una riconsiderazione e una collocazione nella storia del cinema italiano. I due volumi vanno considerati separati, ma una lettura unitaria li rende quanto meno congruenti.

a seguire il link con il testo integrale

GUALTIERO JACOPETTI – GRAFFI SUL MONDO di Stefano Loparco

Lontano dall’ideologia

 

“Gualtiero Jacopetti – Graffi sul mondo” é un libro poliedrico, sfaccettato e multiforme che rischia continuamente di sfuggire dalle mani del suo autore, ma che é tenuto assieme con tenacia (persino con disperazione) da Stefano Loparco che dimostra una smisurata passione per il soggetto della sua biografia. D’altra parte solo gli stolti possono pensare che sugli argomenti scelti da uno scrittore non ci possa (e debba) essere una “simpatia di fondo”. E così, “Gualtiero Jacopetti – Graffi sul mondo” é il primo volume dedicato ad un regista (ma anche tante altre cose) su cui lo sguardo non é mai stato obiettivo perché viziato dall’ideologia. Stefano Loparco, che (fortunatamente ha passione per chi, e ciò di cui scrive) sin dalle prime pagine inizia una strenua battaglia con se stesso e, anche e soprattutto, con chi si pronuncerà ideologicamente sul suo libro, per mantenere una malcelata equidistanza da Jacopetti.